Giustizia

La Giustizia, nella sua immagine simbolica, è una donna bendata che tiene in mano una spada e una bilancia. I simboli, come sappiamo, semplificano i significati, li rendono immediati, subito leggibili. La bilancia significa equilibrio (il giudice “pesa” le argomentazione della difesa e dell’accusa), la benda è l’imparzialità, la spada è la sanzione, la severità della legge (dura lex). Ma perché la Giustizia è donna, visto che la sua amministrazione, per secoli e secoli, è stata riservata agli uomini (in Italia, fino al 1963)? È difficile rispondere. Secondo Gustavo Zagrebelsky la personificazione nella donna è stata, nei secoli, anzi, nei millenni, una scelta naturale, immediata, non preceduta da riflessione. Forse, le figure femminili, come Antigone contrapposta a Creonte, rappresentano con evidenza l’idea dell’equilibrio dei rapporti che si svolgono nella natura sociale e biologica, con i suoi cicli, le sue armonie, anche dolorose, e le sue composizioni e decomposizioni.

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